Le Tappe

Le Tappe

I due brevetti sono costituiti da 7 tappe ciascuno i cui percorsi sono stati disegnati grazie all’esperienza maturata fin dalla prima edizione del 2019 e da eventi successivi come il Flamingo’s del 2022.

I percorsi sono sommariamente descritti tappa per tappa e visibili nel dettaglio attraverso la piattaforma gratuita Openrunner.

E' disponibile il PDF del Rando Book che sarà consegnato ad ogni partecipante:

L’attuale stesura delle tracce è definitiva grazie all’attenta verifica effettuata lungo tutti i 1200 km. Si può scaricare da Openrunner l’intera traccia e/o le tracce delle singole tappe con gli ID indicati nel quadro riepilogativo. Il road book cartaceo verrà consegnato a tutti i ciclisti alla partenza.

BREVETTO SUD – https://www.openrunner.com/route-details/16086616

BREVETTO NORD – https://www.openrunner.com/route-details/15409230

6+6 Ajò - Tappe Sud

TAPPA 1. Dorgali – Belvi: 96 Km - 1936 m/disl+
TAPPA 2. Belvi - Guasila: 93 Km - 1123 m/disl+
TAPPA 3. Guasila – Villacidro: 61 Km - 526 m/disl+
TAPPA 4. Villacidro – Cagliari: 88 Km - 543 m/disl+
TAPPA 5. Cagliari – Cann’è e Frau/Muravera: 83 Km con 890 m/disl+
TAPPA 6. Cann’è Frau – Torre di Bari: 86 Km con 601 m/disl+
TAPPA 7. Torre di Bari – Dorgali: 81 Km con 1408 m/disl+

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Tappa 1
  • 96 km
  • 1936 dsl +

Dorgali - Belvi

Tappa impegnativa. Lasciato Dorgali si entra in Barbagia con due incontri molto rappresentativi della cultura e dello spirito che anima una terra ricca di arcaiche tradizioni: Oliena con il suo olio ed il vino Cannonau, Orgosolo con i murales ed il  «canto a tenore». Entrambi costituiscono la vera essenza della cultura sarda.  Superati i laghi Olai e Govossai, al km 58 si incontra Fonni, il paese più in alto della Sardegna e meta sciistica dell’isola.Si pedala sulle pendici del Gennargentu, del Monte Spada e si sale fino alla cima più alta del viaggio, il passo Tascusì posto a 1231 metri sul livello del mare. Siamo al km 77 e per arrivare a Belvi, dove è posto il controllo-ristoro organizzato dall’esperta ASD Belvi trail. Mancano circa 20 km da fare quasi tutti in discesa e con l’attraversamento del pittoresco borgo montanaro di Desulo. Dal km 90 al km 96 la strada corre parallela alla ferrovia Isili-Sorgono adibita a suggestivi viaggi con il Trenino Verde. Belvì, centro agroforestale della Bargagia, si presenta in tutto il suo ospitale fascino contornato da montagne e foreste abitate, si dice, da esseri fantastici che vagano nella notte a tener compagnia ai ciclisti. Ed è un peccato essere a Belvi di giorno e non far conoscenza con il «Maschinganna» e le «Janas». Sarà per la prossima volta perché Quasila attende con curiosità i randagi.

Tappa 2
  • 93 km
  • 1123 dsl+

Belvi - Guasila

Ripartiti da Belvì non si pensi che la salita sia finita perché il valico di Sa Casa attende paziente con i suoi 1040 metri. A metà salita l’incontro è con il borgo di Aritzo ricco di acque benefiche e castagneti. Subito si scende e superate la foresta e le cascate di Fontanamela si trovano Laconi, Nureci, Senis. Si entra così nel Sarcidano dove i nuraghi non mancano. Si pedala nell’Altopiano della Giara incontrando caratteristici paesi tra i quali Baradili, il comune meno popoloso della Sardegna, Gonnosò e Tuili. Si giunge infine a Barumini, un antico centro di potere segnato dalla presenza del «su Nuraxi», rilevante sito archeologico dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. Si procede spediti in direzione Quasila. Las Plassas con il suo castello medioevale e Villanovafranca con i campi di zafferano, sono i borghi che si incontrano prima di entrare nel fertile territorio della Trexenta e trovare il controllo-ristoro nella «piccola capitale del grano», Guasila dove, visibile a chilometri di distanza, spicca la chiesa della beata Vergine Assunta. Al controllo la garanzia del team di Paolo Massenti: il Bike Tour 4 Mori.

Tappa 3
  • 61 km
  • 526 dsl+

Guasila – Villacidro

Tappa facile senza particolari difficoltà altimetriche. Si pedala con leggerezza nella pianura del medio Campidano passando da alcuni paesi quali Segariu, Furtei, Villasanta per arrivare al centro fortificato di Sanluri. Da Sanluri si giunge a Sardara, centro welness e bandiera arancione con le antiche sorgenti termali, le acque Neapolitanae ed il castello di Monreale. Proseguendo con facilità si incontra Pabillonis, il paese delle pentole (bidda de is pingiadas) e poi Gonnosfanadiga, centro dell’olio e del vino che si adagia ai piedi del monte Linas, scavalcato il quale si potrebbe arrivare fino alla mitica Costa Verde che dovrà attendere i ciclisti quando si presenterà un’altra opportunità. C’è da sottolineare che Gonnosfanadiga sorge in una delle terre emerse più antiche d’Europa (300 milioni di anni fa) con cime selvagge, profonde gole, pareti scoscese, miniere dismesse e la più imponente cascata dell’isola, Muru Mannu. Il viaggio però prevede di dirigersi verso sud in direzione Villacidro dove si trova il bike point. Villacidro è un importante centro del Medio Campidano la cui ricchezza sono le bellezze naturali e le spettacolari cascate tra le quali «sa Spendula», amata da D’Annunzio. Spettacolari i Lavatoi Liberty dove è posto il controllo organizzato dal team dell’esperto Molon e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale.

Tappa 4
  • 88 km
  • 543 dsl+

Villacidro - Cagliari

La tappa che porta a Cagliari è facile ma comporta prudenza per  l’ingresso nell’area metropolitana di Cagliari. Da Villacidro ci si dirige verso Vallermosa pedalando in strade prevalentemente pianeggiati. Vallermosa, ovvero dallo spagnolo hermosa che significa «valle bella e fertile», si presenta con le sue case campidanesi in mattoni d’argilla e portoni artistici. Domusnovas, il paese delle grotte e delle miniere dismesse, si incontra ben presto e varrebbe la pena fermarsi nel suggestivo centro dell’Inglesiente ad ammirare le grotte di San Giovanni e l’immenso patrimonio geologico e di archeologia industriale presente nel territorio. Poco distante si incontra Villamassargia, centro dalle vive tradizioni tessili, e poi il misterioso Castello di Acquafredda. Superato il lago di Cixerri, siamo ormai in prossimità di Cagliari. A Cagliari si arriva percorrendo la lingua di terra dello Stagno dei Conti Vecchi e respirando l’atmosfera mediterranea che emana la città dove spiccano le colorate case ed il bastione di Santa Croce. Controllo, bag drop, ristoro e dormitorio al celebrato Caesar’s Hotel.

Tappa 5
  • 83 km
  • 890 dsl+

Cagliari-Cann’è  Frau (Muravera)

La tappa che da Cagliari porta nel territorio di Muravera è fuori dubbio abbastanza facile ma bisogna stare attenti ed essere prudenti in quanto il passaggio dalla città di Cagliari è, come in tutti i centri urbani più rilevanti, obbligato e di un certo impegno per il traffico veicolare che si potrà incontrare. Per lunghi tratti sarà di aiuto la ciclabile lungo mare. Dalla spiaggia del Poetto si arriva al golfo degli Angeli lungo un litorale di grande pregio dove si susseguono spiagge e scogliere fino a giungere in vista del promontorio di Capo Carbonara e della perla del Sud, Villasimius, località che non si fa mancare nulla per attrarre turisti da tutti il mondo. Lo stagno di Notteri con  i fenicotteri rosa, è parte della bellezza  di un luogo unico. Si risale verso nord percorrendo strade costiere e immettendosi nelle vecchia strada statale 125 meglio conosciuta come l’Orientale Sarda: il mare a destra ed i monti a sinistra. A Costa Rei, ad esempio, domina il mare cristallino unitamente al profilo montuoso dei Sette Fratelli. Ben presto si arriva nel comune di Muravera dove in località Cann’è Frau, è posto il Point nei locali di Bresca Dorada, la nota azienda del miele e del mirto. In sardo Bresca è il favo di cera che contiene il miele e da queste terre gli agricoltori, custodi della terra, portano sulle tavole l’autentico spirito sardo.

Tappa 6
  • 86 km
  • 601 dsl+

Cann’è Frau (Muravera) – Torre di Bari

Superata Muravera, il castello di Quirra, antico baluardo e luogo «d’arme e d’amore»., anticipa i nuraghi di Sa Pudda e Guardia Manna di una tappa facile. A Tertenia l’ambiente profuma del buon vino Cannonau e, giunti al bivio di Jerzu, bisogna  non cedere alla tentazione di volgere lo sguardo  a sinistra perché attratti dai «Tacchi dell’Ogliastra», suggestivi monti calcareo-dolomitici.Il controllo-ristoro è posto in riva al mare a Torre di Bari in una bella struttura alberghiera. Un tempo la torre ed il suo forte dividevano il litorale in due parti: a nord il «mari de is ominis» e a sud il «mari de is feminas», separando così «prudentemente» gli uomini dalle donne. Un divieto questo che non è stato riportato nel regolamento della randonnée consentendo così  un viaggio dei ciclisti in felice e virtuosa promiscuità. Torre di Bari è a due passi da Bari Sardo, centro dell’Ogliastra che sorge sull’altipiano basaltico Teccu ‘e Crastu. Anticamente denominato solo «Bari» quando, per non confonderla con il capoluogo pugliese, Vittorio Emanuele II, per decreto, aggiunse la parola «Sardo».

Tappa 7
  • 81 km
  • 1408dsl+

Torre di Bari - Dorgali

L’ultima tappa, al pari della prima, è indubbiamente difficile ma, se alla partenza il ciclista poteva contare su freschezza ed entusiasmo, vicino all’arrivo può farsi forte della consapevolezza che l’impresa sia a portata di mano. Siamo a Tortolì nella regione dell’Ogliastra ricca di porfido rosso che scorre parallelo alla costa e che offre la meraviglia delle Rocce Rosse di Arbatax in mirabile contrasto cromatico con il verde smeraldo del mare. A Lotzorai si inizia a salire e lo si farà per circa 40 chilometri nello scenario del Supramonte fino ai 1021 metri del passo Ghenna’e Silana. Merita fare una sosta almeno per dare uno sguardo a sinistra dove la Gola di Gorropu si presenta come il più spettacolare canyon d’Europa. Le foreste del selvaggio Supramonte segnano il confine tra l’Ogliastra e la Barbagia. Dorgali si raggiunge con una spettacolare discesa ricca di tentazioni come quella di deviare per Cala Gonone. A Dorgali, bel centro dalle case di pietra lavica e celebre per le attrazioni archeologiche e le bellezze naturalistiche, l’avventura finisce ed il riposo ed il ricordo si prendono il loro meritato spazio in attesa della nuova partenza dell’indomani.

6+6 Ajò Sardegna - Nord

TAPPA 1. Dorgali – Nuraghe Losa: 127 Km - 1842 m/disl+
TAPPA 2. Nuraghe Losa – Torre del Pozzo/S’Archittu : 50 Km - 506 m/disl+
TAPPA 3. Torre del Pozzo/S’Archittu – Alghero: 88 Km - 1472 m/disl+
TAPPA 4. Alghero – Castelsardo: 75 km – 438 m/disl+
TAPPA 5. Castelsardo – Cannigione: 115 Km - 1380 m/disl+
TAPPA 6. Cannigione – La Caletta/Siniscola: 82 Km - 820 m/disl+
TAPPA 7. La Caletta/Siniscola – Dorgali: 53 Km - 654 m/disl+

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Tappa 1
  • 127 km
  • 1842 dsl +

Dorgali - Nuraghe Losa

Tappa impegnativa. Lasciato Dorgali si costeggia il lago del Cedrino per poi salire verso Nuoro, città di tradizione e cultura tanto da essere chiamata l’Atene sarda. Da Nuoro a Mamoida sono 20 chilometri di immersione nella Barbagia. Mamoiada, appollaiata tra il Supramonte ed il Gennargentu, è celebre per i Mamuthones e gli Issohadores, maschere tradizionali del carnevale sardo. Vino Cannonau, pane carasau e formaggi prelibati, fanno di Mamoiada una  meta anche per gli amanti del buon cibo. Olzai, «il paese dei laureati» per il basso numero  di analfabeti presenti ad inizio del ‘900 si trova dopo altri 20 chilometri per poi iniziare un lungo viaggio verso il piccolo borgo Bidonì, celebre per il tempio di Giove. Il grande lago Omodeo si presenta in tutta la sua bellezza e ne anticipa una ulteriore posta    a pochi chilometri da Abbasanta: il Nuraghe Losa, una delle più celebri testimonianze megalitiche della civiltà nuragica. Al Nuraghe Losa il controllo e meritato ristoro presso la ospitale struttura di accoglienza.

Tappa 2
  • 50 km
  • 506 dsl +

Nuraghe Losa – Torre del Pozzo/S’Archittu

Tappa facile con un’unica salita verso Santu Lussurgiu, antico storico borgo del Montiferru posto a 543 metri sul livello del mare. Territorio affascinante caratterizzato da  foreste e sorgenti. Lungo la strada che porta al mare si trovano, prima Bonarcado, ricco di celebri architetture religiose e poi Seneghe, capitale dell’olio e centro di poesia e cultura. A Nambolia si lascia la strada che porta a Cabras e si volge direttamente verso il mare percorrendo una strada secondaria  molto bella paesaggisticamente. Il territorio tra il Campidano ed il Montiferru è costellato di nuraghi che non fanno rimpiangere il «perduto» Mont’e Prama ed i suoi giganti. La costa, dominata dalle dune di sabbia di Is Arenas, arriva mostrando tutto il suo fascino.  Una estesa pineta ed una grande spiaggia di 7 chilometri attendono i ciclisti che troveranno controllo e ristoro al bel camping Nurapolis. A pochi chilometri si trova S’Archittu, la ridente località di villeggiatura con la sua roccia a forma d’arco modellata dalle acque del mare e dal vento.

Tappa 3
  • 88 km
  • 1472 dsl +

S’Archittu – Alghero

Tappa abbastanza impegnativa  anche se si svolge in larga parte lungo la meravigliosa costa attraverso località di grande interesse quali Cuglieri, antico centro romano e del Montiferru; Modolo, il piccolo centro della malvasia e delle ciliege e, infine, Bosa, la città dei colori dominata dal castello dei Malaspina. Da Bosa ad Alghero si percorre una delle più belle strade panoramiche dell’isola: 45 chilometri di pura bellezza in sospensione tra mare e montagna. I più fortunati potrebbero scorgere anche grifoni, aquile reali  e falchi pellegrini. Ad Alghero, nota capitale della Riviera del Corallo, l’appellativo di Barceloneta calza a pennello per i percepibili influssi della dominazione catalana. Il controllo è posto nella storica Focacceria Milese proprio all’ingresso della ciclabile che porterà fuori dalla città.

Tappa 4
  • 75 km
  • 438 dsl +

Alghero - Lu Bagnu/Castelsardo

Alghero si lascia da Fertilia, ultima «città del duce», nata appunto in contrapposizione alla catalana Alghero. La strada in direzione Porto Torres è segnata dal lavoro dell’uomo. Esemplare è la storia del piccolo borgo di Santa Maria La Palma che nel dopoguerra vide 100 contadini unirsi e fondare la Cantina per raccogliere i frutti dei terreni a loro consegnati con la bonifica della Riforma Agraria Sarda. Porto Torres, importante centro romano e medievale giunge puntuale a presentare il mare del nord, proprio di fronte all’isola Asinara. Il bike point, con controllo-ristoro e dormitorio, è posto in località Lu Bagnu, frazione di Castelsardo grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale e dei volontari ciclisti di Sassari. Castelsardo, la mitica Tibula in età romana e roccaforte inespugnabile nel medioevo, si presenta in tutta la sua bellezza.

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Tappa 5
  • 115 km
  • 1380 dsl +

Lu Bagnu/Castelsardo – Cannigione

Tappa apparentemente facile dove l’altezza massima arriva ai 205 metri sul livello del mare ma ricca di saliscendi lungo la costa Paradiso, un emozionante spicchio della Sardegna con dune, spiagge, pinete ed il vento maestrale che soffia costante modellando le scogliere di granito. Lasciare Castelsardo senza fare un salto alla Roccia dell’Elefante sarebbe un gran peccato, si valuti l’ipotesi. Bisogna stare però molto attenti e procedere con lo sguardo ben rivolto in alto al riparo dalle bellezze di Castelsardo e dei «fumi» del  vino Vermentino probabilmente precedentemente sorseggiato nottetempo proprio nella cittadina di Sorso. Sullo sfondo, sempre più lontano dalla vista, vi è il golfo dell’Asinara che lascia  gradualmente la scena a celebri località quali Badesi, Isola Rossa, Portobello, fino  alle maestose pareti di granito ed alle calette della Valle della Luna, simbolo iconico di Santa Teresa di Gallura affacciata sulle Bocche di Bonifacio.Da Santa Teresa di Gallura si volge verso Porto Pozzo e poi Palau, porto d’imbarco per l’arcipelago della Maddalena a due passi dalla Costa Smeralda. Un salto alla roccia dell’Orso, per chi ne avesse tempo, è raccomandabile al pari di una fugace visita all’Isoledda, la penisola dei gabbiani.Il bike point è situato presso il bell’hotel l’Airone in Baja Sardinia  (Costa Smeralda), immerso in un ampio parco affacciato sul golfo di Cannigione.

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Tappa 6
  • 82 km
  • 820 dsl +

Cannigione – La Caletta/Siniscola

Tappa abbastanza facile con l’altezza massima sul livello del mare che non supera i 200 metri. Prima di giungere ad Olbia si sfiora il Golfo degli Aranci, si passa da Cugnana posta a due passi da Porto Rotondo. Siamo nella Costa Smeralda, meta turistica conosciuta nel mondo. Olbia, dal greco «felice» è un bel centro moderno ma che contiene, non solo ben riposte nel museo archeologico, testimonianze storiche di grande interesse. Di fronte, nel golfo, la suggestiva isola Tavolara saluta i ciclisti pronti a prendere la storica «Orientale Sarda» che costeggia il mare: Porto San Paolo, San Teodoro e Porto Taverna  sono solo alcune delle località abitate dai fenicotteri rosa che ogni estate passano da queste parti. Il mare turchese di Budoni  con la torre di Su Entosu, un nuraghe ubicato su   di una vetta granitica, il nuraghe Conca e Bentu e la domus de janas l’Agliola, anticipano l’arrivo alla Caletta di Siniscola dove è situato il bike point presso l’ospitale hotel l’Aragosta. Situato nella parte più settentrionale del golfo di Orosei, il borgo presidia ben cinque chilometri di sabbia dorata e mare azzurro.

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Tappa 7
  • 53 km
  • 654 dsl +

La Caletta/Siniscola - Dorgali

L’ultima desiderata tappa è corta e facile. Siniscola si trova vicino al percorso più all’interno. Siniscola, principale centro delle Baronie, «porta» tra Gallura e Barbagie è il punto di partenza per scalare il Monte Albo, la «dolomite sarda». La tentazione di inserire la scalata del monte Albo nel percorso è stata forte ma si è dovuto rinunciare. Se ne prenda nota e se ne approfitti in un’altra occasione perché lo scenario che vi si può presentare è unico ed i paesi, a partire da Lula e Bitti, sono parte identitaria della Sardegna. Prima di tornare a casa (Dorgali) si incontra un luogo incantato adagiato sulla valle del Cedrino: Orosei. Cittadina ricca di chiese storiche ed una costa, condivisa con Dorgali, di ben 20 chilometri di mare cristallino e spiagge dorate. Non distante lo stagno di sos Alinos, habitat ideale di uccelli stanziali e migratori. Si sale per Dorgali con in lontananza la grotta di Ispinigoli. Ormai l’impresa è compiuta e si può ora ripensare al bello e riposarsi senza dimenticare che Dorgali è un borgo celebre per le bellezze naturalistiche, le attrazioni archeologiche ed i pregiati prodotti enogastronomici e val la pena una sosta di pur godimento.